La filologia dei testi d’autore, Atti del Seminario di Studi (Università degli Studi Roma Tre, 3-4 ottobre 2007, a cura di Simona Brambilla e Maurizio Fiorilla, Firenze, Franco Cesati Editore, 2009.

La rivendicazione, sottilmente ripresa dal titolo, del coinvolgimento dell’autore nel rapporto coi propri scartafacci è l’impalcatura comune ai contributi del II° convegno della Società dei Filologi Italiani. Attraverso l’analisi di stratigrafie testimoniali e interventi censori nelle più diverse tipologie testuali, l’indagine oppone concetti quali variante d’autore, “gradiente di autorialità” – testimoni della dinamicità del testo – a una fissità che troppo spesso sostituisce la descrizione contemplativa alla ricostruzione. Percorrere, passo dopo passo, il lavoro dell’autore diventa pretesto alla riflessione sul metodo, a testimonianza della parzialità della didattica distinzione tra casi di totale autografia e casi di trasmissione di copia sulla quale si esercita la filologia d’autore. L’auspicio, in prospettiva, è quello di un’edizione critica che, permettendo di abbracciare simultaneamente testo e apparato, possa leggersi come virtualmente nel suo farsi, sostituendo alla nozione statica di “opera” quella dinamica di “processo”.

The claim, subtly taken from the title, of the author’s involvement in the relationship with his own drafts is the structure common of contributions at the second convention of the S.F.I.. Through the analysis of the layers of corrections and attempts at censorship in the most diverse textual typologies, the survey opposes concepts such as authorial variants, “gradient of authorship” – proof of a text’s variability – to a steadiness which too often replaces contemplative description with reconstruction. Following, step by step, the author’s work becomes a pretext for a reflection on method, witnessing the biased nature of the didactic distinction between cases of total autography and cases of transmission of copy, on which philological authorship is exercised. The hope, for the future, is a critical edition that, allows the simultaneous inclusion of text and apparatus, can be read in its development, substituting the static notion of “work” the dynamic one of “process”.

[Scheda di V. Talone]