Nel 1995 apparve, per le cure di Dante Isella, l’edizione critica delle Poesie di Vittorio Sereni, ritenuta esemplare per l’approccio metodologico dispiegatovi e la ricchezza degli apparati. Il saggio si propone come riflessione a tutto tondo sulla filologia iselliana, di cui si individua lo specifico nella tendenza ai «lavori in corso», ad allestire cioè, intorno agli autori di una vita (Parini, Manzoni, Porta, Gadda), cantieri di ricerca «mai dismessi», in grado di valorizzare le edizioni approntate per mezzo di studi di taglio interpretativo, sulla scia del connubio tra filologia e critica attuato da Isella (si pensi ai saggi raccolti nei Lombardi in rivolta e nell’Idillio di Meulan). Il focus è poi puntato sul cantiere sereniano, in cui una serie di pubblicazioni satellite (epistolari, brani inediti, ristampe anastatiche) — testimoni della lunga fedeltà di Isella al poeta di Luino — funge da supporto alla pregevole edizione critica, monumentale lavoro contrassegnato da alcune peculiarità: l’attenzione rivolta alle implicazioni sistemiche delle varianti puntiformi e alle «ipotesi strutturali», riflessa nel corredo di indici provvisori e tavole di comparazione delle varie stampe; il ricorso a soluzioni — come la rappresentazione discreta di fasi testuali irriducibili al corpo dell’apparato, che preserva comunque una certa distanza dalla critique génétique — da cui si ricava una visione della filologia, radicata nel concetto continiano di «vita dialettica» dell’opera, quale disciplina improntata a una notevole «capacità transitiva».
Vittorio Sereni’s Poems’ critical edition, edited by Dante Isella, appears in 1995. It’s considered to be a exemplary work on account of the method and the richness of the critical apparatus. The essay is a reflection about Isella’s philology , whose peculiarity is recognized in the inclination for «works in progress», that is to say for the preparation of «never stopped» research sides – concerning his beloved authors (Parini, Manzoni, Porta, Gadda) — aimed to enhance the editions through some interpretative studies, according to the alliance between criticism and philology achieved by Isella in volumes such as I lombardi in rivolta and L’idillio di Meulan. Afterwards, the essays is focused on the research side dedicated to Sereni, which includes satellite pubblications (collection of letters, unpublished documents, anastatic reprints) — proofs of Isella’s long fidelity to Sereni — in support of the valuable critical edition, a monumental work distinguished by some features: the attention to the systemic implications created by punctiform variants and to the «structural hypothesis», displayed through the provisional index and the comparative tables of various prints; the resort to solutions — such as the discrete representation of textual phases which can’t be inserted in the apparatus (solution that doesn’t mean an approach to the critique génétique) — from which a particular idea of philology rises, a view, based on the concept (theorized by Contini) of «dialectical life» of a work, that portrays philology such as a discipline typified by a noteworthy «transitive capability».
[Scheda a cura di A. Siciliano]