La lettera “a una gentildonna” di Niccolò Machiavelli – Francesco Bausi

La cosiddetta lettera di Machiavelli “a una gentildonna” è uno scritto tra i piu’ enigmatici del segretario fiorentino, sotto l’aspetto insieme storico e filologico. Composta tra il 17 e il 30 settembre 1512, se ne ignorano tanto la destinataria, quanto le precise circostanze della stesura; e’ probabile che una nobildonna non fiorentina avesse chiesto a un membro della famiglia Medici informazioni precise sugli ultimi drammatici avvenimenti (sacco di
Prato, caduta della repubblica di Piero Soderini, ritorno dei Medici in Firenze), e che il Segretario – ancora in carica ma prossimo al licenziamento – fosse stato incaricato, per ragioni non chiare, di preparare una risposta. Anche la ricostruzione del testo è problematica, perché a noi sono giunte solo una minuta autografa (mutila e priva degli ultimi due quinti dello scritto) e una copia di tardo ‘500, completa ma desunta dalla minuta stessa (prima che ne
andasse perduto l’ultimo foglio). Il testo a noi noto riflette pertanto uno stadio provvisorio di elaborazione, caratterizzato da numerose correzioni, cancellature, ripensamenti, varianti alternative: specchio delle difficoltà e dei timori suscitati in Machiavelli dalla necessità di riferire eventi cosi’ scottanti (e nei quali era stato
personalmente coinvolto) senza cadere nell’adulazione e al tempo stesso senza scontentare i Medici, dai quali dipendeva il suo destino.
Il movimento correttorio, benché non sempre lineare, dimostra l’intenzione da un lato di ridimensionare la figura dell’ex gonfaloniere perpetuo – nonché ex “superiore” di Machiavelli – Piero Soderini, e dall’altro di non dar conto in modo troppo esplicito del vero e proprio “colpo di stato” con cui i Medici ripresero il potere a Firenze poco dopo il loro rientro in città nel settembre del 1512.

Per il video qui

Ecco  il link alla riproduzione della cartella I, 56 delle Carte Machiavelli della BNCF, che contiene la minuta
autografa della Lettera a una gentildonna

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