GIORNATE DI STUDIO
PAVIA; 1-2- DICEMBRE 2016
SISTEMI IN MOVIMENTO
AVANTESTO E VARIANTI DAL LABORATORIO
D’AUTORE AL LABORATORIO CRITICO
Giovedì 1 dicembre
10.00
Apertura del convegno
Saluto della Presidente del Centro Manoscritti
CLELIA MARTIGNONI
Introduce i lavori
MARIA ANTONIETTA GRIGNANI (Università di Pavia)
Coordina PAOLO D’IORIO
10.30
ALMUTH GRÉSILLON (ITEM, Parigi)
Réflexions cisalpines sur l’approche génétique
11.00
MARINA GIAVERI (Università di Torino)
Critica genetica e edizione di classici:
le esperienze dei Meridiani
11.30
PAOLA ITALIA (Università di Roma “La
Sapienza”)
Carte geo-grafiche. Prosatori al lavoro
12.00
Discussione
Giovedì 1 dicembre
Coordina MARINA GIAVERI
15.00
CHRISTIAN DEL VENTO (Université Paris 3
e ITEM, Parigi)
Pubblicare una biblioteca d’autore. Il
caso Alfieri
15.30
CARLA RICCARDI (Università di Pavia)
Laboratori ottocenteschi a confronto:
Verga e Dossi
16.00
PYRA WISE (ITEM, Parigi)
Deux exemples d’édition génétique des
manuscrits de Proust
16.30—16.45
Pausa
16.45
MARGHERITA QUAGLINO (Università di Torino)
Forme uniche della continuità nel tempo:
percorsi fra le carte d’autore
17.15
MONICA ZANARDO (ITEM, Parigi)
Nell’archivio di Elsa Morante, da Senza
i conforti della religione a La Storia
17.45
Discussione
Venerdì 2 dicembre
Coordina CARLA RICCARDI
9.30
PAOLO D’IORIO (ITEM, Parigi)
L’edizione genetica dell’opera di Nietzsche
10.00
ADELE DEI (Università di Firenze)
Pubblicare tutte le opere. Due casi novecenteschi
10.30
NATHALIE FERRAND (ITEM, PARIGI)
Un viaggio chiamato scrittura. Genesi
di una lettera di St. Preux
11.00—11.15
Pausa
11.15
VIRNA BRIGATTI (Università di Milano)
Problematicità e valenze interpretative
di un avantesto, tra genesi e varianti di
Uomini e no di Elio Vittorini
11.45
Conclusioni di ALBERTO CADIOLI
(Università di Milano)
Discussione
ABSTRACT DEGLI INTERVENTI
Almuth Grésillon, Réflexions cisalpines sur l’approche génétique
Dans une première partie, je rappellerai les principes et acquis de la critique génétique française (débuts, définition, terminologie, méthode, éditions). Puis, je ferai état d’un ensemble de problèmes et de questions nouvelles qui ont surgi chemin faisant et qui nous occuperont sans doute pendant les années à venir. Je terminerai sur une question délicate: qui a été le premier généticien? et une autre question, plus factuelle: depuis notre première rencontre franco-italienne autour de la génétique en 1990 à Gargnano, où en sommes-nous aujourd’hui?
Marina Giaveri, Critica genetica e edizione di classici: le esperienze dei Meridiani
Fra le diverse collane di “classici” a cui ho collaborato, quella dei Meridiani Mondadori è stata la più interessante – per libertà data al curatore e disponibilità del direttore editoriale. Nata – su proposta del poeta Vittorio Sereni che ne scrisse nel 1968 ad Arnoldo Mondadori – sul modello della “Pléiade” francese, irrobustitasi progressivamente fino a raggiungere, alla fine degli anni Novanta, il picco di14 uscite per un totale di 16 tomi, la collana ha conquistato un’immagine di prestigio e un pubblico variegato e fedele. Fra i problemi di edizione, traduzione e curatela che comporta la collaborazione ai Meridiani, toccherò tre aspetti che riguardano direttamente l’esperienza di studio della genesi testuale: a) il ricorso ai manoscritti nella scelta dell’edizione da pubblicare e tradurre nei Meridiani (cfr. Meridiano Colette); b) la pubblicazione di inediti (cfr. Meridiano Valéry); c) l’uso della critica genetica nel commento critico – in particolare di testi poetici ( cfr. Meridiano Valéry).
Paola Italia, Carte geo-grafiche. Prosatori al lavoro
L’intervento intende illustrare la specificità della filologia d’autore (filologiadautore.it), nei suoi aspetti ecdotici e interpretativi, mostrando come gli apparati “diacritici” e “sistemici” realizzati per la rappresentazione degli autori, e in particolare dei prosatori della Letteratura Italiana dell’Ottocento e del Novecento – da Manzoni a Verga, da Gadda a Bassani – permettano di affiancare all’analisi delle correzioni lessicali, su cui si è prevalentemente concentrata la “critica delle varianti”, uno studio dei “sistemi di varianti”, che consente di ampliare l’indagine all’analisi delle varianti sintattiche, indispensabile per una completa interpretazione dello stile dell’autore.
Christian Del Vento, Pubblicare una biblioteca d’autore. Il caso Alfieri
L’intervento è dedicato alle biblioteche d’autore, in particolare a un caso di studio significativo, quello della prima biblioteca di Vittorio Alfieri (sequestrata a Parigi nel 1792 e poi dispersa) e della sua ricostituzione. Dopo un inquadramento metodologico dei problemi posti dalla ricostruzione e dall’edizione del catalogo di una biblioteca d’autore, ci concentreremo sulle specificità della biblioteca in quanto oggetto filologico, mettendo in luce come, pur ai margini del perimetro «avantestuale», essa intersechi a più livelli l’elaborazione delle opere di Alfieri nelle loro diverse fasi redazionali. A partire da alcuni esempi selezionati, ripercorreremo le modalità di appropriazione e rielaborazione delle letture fatte da Alfieri mostrando come il dialogo tra la biblioteca e l’archivio letterario costituisca spesso un elemento non secondario del dossier genetico delle sue opere.
Carla Riccardi, Laboratori ottocenteschi a confronto: Verga e Dossi
Nell’intervento si ripercorrono dal punto di vista filologico e critico due itinerari narrativi: quello di Verga da Primavera alle Novelle rusticane e quello pressoché contemporaneo di Carlo Dossi per rilevare attraverso l’esame dei testi, degli autografi e delle stampe due modalità creative divergenti tra i tardi anni Sessanta e Ottanta dell’Ottocento. Si analizza l’approccio di Verga alla novellistica che apre il laboratorio Vita dei campi-Malavoglia fino alle Rusticane, momento chiave per l’avvio della seconda importante officina dell’inventore del verismo, quella che troverà conclusione provvisoria nel Mastro-don Gesualdo. Di Dossi si mettono a confronto le due stampe dell’Altrieri, paradigmatiche del modo di procedere di un autore che giunge precocemente al capolavoro e che continua a lavorare soprattutto stilisticamente sui suoi testi.
Pyra Wise, Deux exemples d’édition génétique des manuscrits de Proust
Depuis son origine l’équipe «Proust» de l’ITEM s’attache à étudier et publier les manuscrits de Marcel Proust. Les choix éditoriaux ont évolués et aboutissent aujourd’hui à la collection «Cahiers 1 à 75 de la Bibliothèque nationale de France». Dans ce projet éditorial à très long terme, la recherche et l’édition génétiques des «avant-textes» d’A la recherche du temps perdu sont inséparables. L’exemple du Cahier 53 permettra de comprendre les principes et les particularités de cette édition. Nous présenterons aussi brièvement l’édition génétique électronique d’un carnet inédit de Proust: L’Agenda 1906.
Margherita Quaglino, Forme uniche della continuità nel tempo: percorsi fra le carte d’autore
Lo studio della produzione di un testo nel tempo si confronta oggi con i molteplici spazi offerti dalla riproduzione e dall’interazione digitale. Nella parte introduttiva dell’intervento saranno proposte alcune considerazioni generali sugli sviluppi della categoria di avantesto e sulle modalità di interpretazione critica delle varianti in questi ultimi anni in Italia, in dialogo con le acquisizioni della critique génétique francese. La seconda parte dell’intervento confronterà queste premesse con due ricerche in corso: la prima sulle varianti edite di un testo poetico (il componimento XVII dei Sonetti dell’anniversario di Giorgio Caproni); la seconda sull’avantesto e le varianti, entrambi inediti, di un romanzo (Tempi stretti di Ottiero Ottieri).
Monica Zanardo, Nell’archivio di Elsa Morante, da Senza i conforti della religione a La Storia
L’intervento si propone di presentare la genesi del romanzo La Storia (1974) e le sue vicende compositive, per offrire una panoramica dell’archivio di Elsa Morante (caratteristiche e ricadute interpretative) e del metodo di lavoro della scrittrice. La Storia, che l’autrice dichiarò di aver “pensato e scritto in soli tre anni (1971-1974)”, si nutre in realtà del materiale genetico di Senza i conforti della religione, iniziato nel 1957 e annunciato a più riprese nel corso degli anni Sessanta, ma mai portato a termine. L’intervento intende ripercorrere le tappe della graduale emancipazione della Storia dal romanzo incompiuto, per concentrarsi successivamente sul personaggio di Davide Segre, il centro propulsore di una serie corposa di modifiche che dialogano con la scelta del titolo (già Tutto uno scherzo poi Il grande male) e con il progressivo irrobustimento delle cronistorie che aprono i capitoli del romanzo.
Paolo D’Iorio, L’edizione genetica dell’opera di Nietzsche
Un’edizione genetica pubblica l’opera di un autore in modo da rappresentare e spiegare la genesi dei suoi scritti. La maggior parte degli studiosi sono concordi sul fatto che soltanto le tecnologie digitali possono permettere di realizzare una vera e propria edizione genetica e metterla a disposizione di tutti i lettori interessati. Il mio intervento presenterà dunque il metodo concettuale dell’edizione genetica digitale dell’opera di Nietzsche e un primo esempio concreto di edizione di un suo scritto del 1879, Il viandante e la sua opera.
Adele Dei, Pubblicare le opere complete: due esempi novecenteschi
Le problematiche – filologiche ed editoriali, ma non solo – che un curatore si trova ad affrontare nell’approntare un volume di opere complete (o comunque una raccolta ampia e ragionata che abbia la pretesa di rappresentare globalmente l’attività di uno scrittore) presentano caratteristiche specifiche che costringono a compiere scelte talvolta difficili, e possono addirittura far entrare in una sorta di conflitto con lo stesso autore. Vengono scelti qui due casi a loro modo sintomatici come l’edizione di Tutte le poesie di Aldo Palazzeschi e quella più recente di Poesie, prose e traduzioni di Clemente Rebora, entrambe per i Meridiani Mondadori. Autori e testi in molti sensi lontanissimi fra loro, ma anche legati da varie coincidenze, se non altro cronologiche e biografiche. Il principale problema che ci si è trovati ad affrontare, e che si ripresenta costantemente in volumi di questo genere, è stato quello di ricostruire lo spessore di un percorso letterario che occupa una intera vita e che va quindi rapportato alle diverse stagioni dell’autore senza appiattirlo. Una ulteriore messa in discussione del criterio dell’ultima volontà dell’autore.
Nathalie Ferrand, Un viaggio chiamato scrittura. Genesi di una lettera di St. Preux
L’immersione nei manoscritti e nella scrittura di Rousseau è un viaggio di lungo corso. Lo studioso ha bisogno di tempo per percorrere ed esplorare un continente di più di settemila pagine manoscritte che, sorprendentemente sono ancor oggi in larga parte sconosciute. E’ un viaggio spaesante, tanto la forma della testualità a cui il lettore è confrontato è diversa da quella a cui siamo abituati. Prendendo le mosse da una lettera della Nuova Eloisa che narra del viaggio intorno al mondo di St. Preux (3, IV) presenteremo una lettura genetica e interpretativa di alcune pagine di questo romanzo, ripercorrendo e analizzando una dopo l’altra le cinque stesure di cui disponiamo.
Virna Brigatti, Problematiche e valenze interpretative degli avantesti, tra genesi e varianti di Uomini e no di Elio Vittorini
Sono di diversa natura i materiali che forniscono dati relativi alla genesi di Uomini e no di Elio Vittorini (prima edizione 1945, Bompiani): l’intervento si soffermerà su alcuni di essi e su alcuni specifici elementi che hanno un determinante valore interpretativo da porre in relazione con il giudizio critico dell’intero romanzo. Si prenderanno in considerazione l’abbozzo teatrale Atto primo (i cui autografi sono databili ante 1944 e il cui testo è apparso postumo sulla rivista «Il Ponte» nel 1973) e il racconto Una bestia abbraccia i muri («Tempo», marzo 1943). Entrambi questi scritti sono avantesti che interferiscono con la costruzione del personaggio protagonista femminile, che sarà poi perfezionato durante le prime fasi di elaborazione delle pagine del romanzo. Questa elaborazione è testimoniata da carte manoscritte conservate presso gli archivi di Apice dell’Università di Milano, sulle quali sarà necessario soffermarsi per la presenza di importanti varianti testuali. Fare interagire fra loro tutti i materiali citati servirà a dimostrare come si sia evoluta la volontà dell’autore e quali problematicità interpretative siano rimaste aperte in rapporto a tale evoluzione.
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